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Pubblicato da FutuRadio Web martedì 29 marzo 2011 , , ,

Nessuno mi può giudicare

Alice (Paola Cortellesi) ha 35 anni e un figlio di nove (Giovanni Bruno). È sposata, ricca e un po’ snob. Suo marito muore improvvisamente in un incidente e la lascia con circa 150mila euro di debito da saldare in pochi mesi. Non le resta che cambiare quartiere, iscrivere suo figlio alla scuola pubblica, ma soprattutto cercare un lavoro. Ma quale mestiere può permettere ad una donna di guadagnare più di mille euro al giorno? Facile. Quello della escort di lusso. Alice nel frattempo si innamora di Giulio (Raul Bova), ma lui la lascia quando scopre la sua doppia vita. Solo l’amore e il perdono li faranno tornare insieme.


Imbattuto da almeno due settimane al primo posto nel box office, Nessuno mi può giudicare, il film che segna il debutto dello sceneggiatore Massimiliano Bruno dietro la macchina da presa, è una commedia romantica e corale che piace soprattutto perché non scade negli eccessi del buonismo e del melenso. Il film infatti è condito da buone battute che fanno ridere senza annoiare, pur sapendo dal principio che ci sarà un lieto fine. Siamo chiari, Nessuno mi può giudicare è un film debitore della lezione di Massimiliano Bruno al fianco di Fausto Brizzi come sceneggiatore, ma certamente non tocca i livelli della grande commedia italiana e non ha lo spessore giusto per farsi portatore di una riflessione su tematiche tristemente affini all’attualità nel nostro Paese.
La riuscita della sceneggiatura, infatti, deve molto al cast e alla bravura di quasi tutti gli interpeti. Inutile sottolineare la bravura di Paola Cortellesi che, ancora una volta, conferma di essere una delle migliori attrici italiane, in grado di passare dal teatro alla televisione, dal dramma alla commedia riuscendo a convincere anche in un film leggero come questo. Vale la pena, invece, sottolineare la bravura di alcuni interpreti relegati a ruoli minori, ma forse più riusciti di quello della protagonista. E’ il caso di Anna Foglietta (volto noto della serie tv Distretto di polizia) che riesce a calarsi nel proprio personaggio, quello della escort di lusso che introduce Alice al “mestiere”, senza forzature né eccessi di buonismo, ma anche degli attori che interpretano con grande ironia e comicità gli amanti occasionali di Alice (in particolare l’amante sadico e quello travestito da supereroi dei fumetti). Nessuno mi può giudicare è quindi un film corale e sincero. Un film che parla di buoni sentimenti, ma senza esagerare con i toni né con i moralismi e che ci racconta una storia sulla capacità di capire e perdonare chi abbiamo ingiustamente giudicato.

(marianna dell'aquila)


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