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The BlackBall: l’intervista

Pubblicato da FutuRadio Web mercoledì 16 febbraio 2011 , , , , ,

Ispirati alle band della scena inglese ed italiana degli anni '80, i Blackball nascono nel febbraio 2003 muovendo i primi passi nel punk hardcore. Al gruppo non interessa un futuro da copertina patinata, anzi. “La nostra intenzione era quella di evadere dal grigio e dalla noia della provincia, di esprimerci e riuscire un giorno a calcare magari i grandi palchi su cui vedevamo esibirsi le band che da sempre amiamo”. La formazione originale è composta da Francesco (voce e chitarra), Melo (batteria), Dario (chitarra) ed Edoardo (voce e basso). Nel 2004 la band registra un promo ep e l'album Chaos & Disorder, in cui Francesco abbandona lo strumento per dedicarsi esclusivamente al canto. “L'uscita di Chaos & Disorder – raccontano i BlackBall a FutuRadio Web - fu un fulmine a ciel sereno perché ci portò a esibirci in una lunga serie di concerti per tutta la penisola italiana e in alcuni concerti all'estero, segnando due anni costantemente on the road”. Successivamente viene inciso un nuovo ep e in nel nuovo progetto iniziano ad emergere le prime influenze metal. Nel periodo 2007-2008 la band registra New dawn of darkness, album che permette loro di ottenere svariati consensi di critica e pubblico, sopratutto all'estero dove diverse radio underground – negli Stati Uniti, Germania, Danimarca e Giappone – passano alcuni dei brani contenuti nel disco. Circostanza che si ripete in tivù, con il video del brano Smell of the Corpses. Ma nel 2009 Edoardo decide di lasciare i compagni e il suo posto viene rimpiazzato da Mike, il quale innesta nuove influenze musicali alla band. Dopo aver registrato tre brani, nel gennaio 2011 i BlackBall firmano per l'etichetta italiana indipendente Coraline Records che presto pubblicherà in digital download gli ultimi inediti e, successivamente, l'album in cantiere Full Lenght.

Come è nato l'incontro con la Coraline Records e perché avete deciso di collaborare assieme alla label?

Abbiamo incrociato la strada dei ragazzi della Coraline Records quasi per caso, conoscevamo di nome il progetto e sapevamo che stavano facendo grandi cose con alcuni gruppi sia italiani che stranieri. Poi c'è stato un interessamento da parte della Coraline verso la nostra musica e si è scoperto che Dario conosceva di vista uno di loro. Da li il passo è stato breve, stavamo valutando varie proposte e la Coraline ci ha dimostrato di avere tutto quello che cercavamo, perciò è stato naturale legarci.

Quanto è importante, a vostro avviso, avere il supporto di una label indipendente quale la Coraline?

E' sicuramente molto importante, perché dà al gruppo la possibilità di concentrarsi solo sulla musica e lasciare tutto il lavoraccio di organizzazione, contatti e merchandising a qualcuno di cui ci possiamo fidare. In più offre anche la possibilità di ambire a palchi o collaborazioni a cui da soli sarebbe impossibile arrivare.

Non proponete certo una musica che si ascolta con assiduità in giro, esclusi gli affezionati del genere. Quanto è difficile riuscire a conquistare un pubblico più eterogeneo? Credete che, anche attraverso la diffusione via web, sia più facile ottenere maggiori consensi?

Sicuramente proporre musica come la nostra può risultare difficile in un paese come l'Italia dove essa rimane un genere di nicchia, ma già proporre un lavoro di buona qualità attraverso il web permette di essere conosciuti in tutto il mondo, tipo negli Stati Uniti o nel Nord Europa, dove questo genere ha alle spalle generazioni di appassionati. Da noi, invece, si è visti ancora un po' come alieni.

Parlateci un po' di voi. Quando non siete impegnati a suonare o comporre la vostra musica cosa ascoltate?

Gli ascolti all'interno del gruppo sono molto vari e non si limitano assolutamente ai generi metal o alternative. Ognuno ha le sue preferenze si va dal funky dei Tower of Power al rock blues psichedelico dei Doors passando per il southern rock, blues... Poi è naturale che i pezzi dei gruppi punk hardcore e metal che amiamo suonino spesso nei nostri lettori mp3 o, ancora meglio, gracchino dai vinili che collezioniamo da anni.

Capitolo 'progetti per il futuro'. L'approdo alla Coraline Records cosa comporterà, un nuovo album in lavorazione?

Siamo in questo momento impegnati nella stesura e nella pre-produzione dei pezzi che andranno a comporre un nuovo lavoro che speriamo di riuscire a pubblicare nel 2011. Siamo maturati molto a livello sonoro e compositivo negli ultimi anni, ce ne siamo accorti proprio ascoltando la differenza tra le prime bozze dei nuovi pezzi e gli ultimi tre registrati nel 2010, ma composti qualche anno prima.
Per questo siamo fiduciosi che sarà un nuovo passo in avanti verso il raggiungimento di una nostra piena coscienza musicale e sopratutto siamo entusiasti del modo di lavorare della Coraline, che già a partire dai primi mesi ci sta veramente dando una grande mano organizzativa, una carica ed un'energia eccezionale.


(fabio germani)


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