“Nel mio caso preferisco una licenza libera perché la musica è comunicazione, un qualcosa che va trasmessa alle persone, indipendentemente che queste la ascoltino in radio o che la scarichino sull’iPod. Nessuno può vietare a nessuno di scaricare musica, è un dato di fatto: i brani vengono scaricati ovunque dalla Rete”. In questo modo Simone Guzzon ha spiegato ai microfoni di FutuRadio Web, durante il programma Tempi Moderni, il motivo che lo ha spinto a pubblicare le proprie opere con licenze Creative Commons.
Simone, artista 33enne, è l’autore del progetto StudioSuono. In sostanza il cantautore crea e modifica la partitura degli strumenti facendoli eseguire da un lettore musicale. Anche i cori sono di sua creazione, a eccezione del brano Mai dove partecipa Elisa Avezzù. Oltre a cantare, Simone suona la chitarra acustica in stile ritmico percussivo e fino a qualche anno fa era il batterista in un gruppo cover dei Green Day. “Dopo anni passati a cantare e a suonare musica di altri autori – ha raccontato il cantautore veneto – mi è venuta l’idea di creare musica mia che potesse essere ascoltata ed apprezzata anche da altre persone”. Simone Guzzon, nel corso dell’intervento radiofonico, ha inoltre illustrato il significato dei suoi brani, scaricabili gratuitamente su Jamendo.
Di seguito è possibile riascoltare la puntata di Tempi Moderni in podcast.
(frw/fge)
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