A volte le difficoltà della vita ti mettono dinanzi a delle scelte. Abbandoni per un certo periodo quella che è stata la tua passione, l'essenza stessa della tua vita. Ma non sarà mai una decisione definitiva, anzi. Per Giovanni Guccio sono già passati quattro anni dalla pubblicazione del suo ultimo lavoro. “Con l'età subentrano molti fattori – spiega Giovanni a FutuRadio Web –, la band che si sfalda, chi si sposa, chi si sposta per lavoro, chi divorzia... il lavoro che non dando stabilità ti impedisce anche di sognare e di portare a termine ciò che desideravi, non avendo i soldi per realizzarlo...”. Ma perché mollare tutto quando le opportunità del web sono infinite? E così Giovanni ripropone suoi vecchi successi, scaricabili da Jamendo (la piattaforma dedicata alla musica libera e in Creative Commons). Quella di promuovere musica in CC è “un'idea geniale – afferma Giovanni – che permette a tutti di sottoporre le proprie idee e la propria musica”. Certo, osserva, il ruolo della major “conta tantissimo, ormai non si investe più sul cantante sconosciuto, si aspetta che qualcuno lo faccia emergere già pronto e impacchettato” quando invece un artista necessiterebbe di almeno “dieci anni di gavetta” per venire alla ribalta. “A meno che non si abbiano vie preferenziali” a disposizione, ovviamente. Giovanni in musica, per sua stessa ammissione, non segue uno stile predefinito, né si ispira a un artista in particolare (i suoi gusti, infatti, spaziano da Ligabue a Santana, passando per gli 883): “Dipende dal periodo, molto spesso le parole nascono dal cuore e successivamente cerco di trovare accordi che possano soddisfarle”. Come in Vorrei con te o in Cieco vagabondo. Ascoltare per credere.