Jamendo

Intervista ai Cybersadic

Pubblicato da FutuRadio Web giovedì 3 dicembre 2009 , , ,

Tre istinti, tre background al servizio di un progetto comune. Musica per chi ha convertito il tempo della propria vita in BPM e per il risveglio delle ghiandole pineali assopite da un sistema che droga i cervelli senza freno alcuno…
Sogno? Psichedelia? No, semplicemente CYBERSADIC. E’ una delle band emergenti della scena rock alternativo, un miscuglio di musica elettronica e chitarre graffianti da far rabbrividire. Le parole con cui si definiscono sono da pelle d’oca: “I Cybersadic praticano e diffondono un consumo libero e cosciente del piacere, combattono ogni organo di potere volto a monopolizzare qualsivoglia forma di cultura, piacere o violenza che sia”. Proveniente dalla Campania, ma ormai dei veri e propri viaggiatori dell’Italia, i Cybersadic hanno scelto FutuRadio Web per presentarsi meglio al pubblico e a tutti quelli che ancora non hanno avuto “il piacere” di conoscerli. La band è formata da Alessandro Amoretti, voce e prima chitarra, proveniente dalla scena rock alternativa, che riesce a fondere in un particolare stile chitarristico le sonorità soniche tipiche della scena rock di Seattle e dell’Italia dei primi anni ‘90 a chitarre spaziali ed effettate, il tutto amalgamato con la sua voce cupa e suadente; Luigi Ugolini, sintetizzatore e suono, l’anima, la base e il metronomo del gruppo: per i Cybersadic mette da parte la sua indole Black Metal per dedicarsi cervello e manopole all’elettronica; Ciro Leale, Basso, Rare Chitarre, Bionda: dopo diverse esperienze in varie band della zona come chitarrista e bassista, si dedica completamente al progetto Cybersadic. Sa essere un vero e proprio animale da palco, completa il groove del gruppo con giri di basso faraonici che penetrano nello stomaco e nella mente di chi ascolta. I Cybersadic suoneranno live a Roma la notte del 31 dicembre, e aspetteranno il 2010 allo Spazio Ebbro (Viale Antonio Averulino Filarete 215). Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di musica elettronica. Ecco l’intervista completa che hanno rilasciato nei nostri studi.

Come definireste la vostra musica e a chi vi ispirate?

Non ci piace definire la musica limitandola nel campo della definizione settoriale. Quel che è certo è che non suoniamo musica da camera o country (ridendo, ndr), sulle locandine dei nostri concerti scriviamo electronic live set per rendere l’idea e non ci ispiriamo a nessuno in particolare, cerchiamo di tirare fuori un sound tutto nostro che è il frutto dei nostri diversi ascolti e diverse esperienze che guardano non solo all’elettronica dei Kraftwerk o dei Prodigy, ad esempio, ma anche al rock “scena seattle” per intenderci o a gruppi italiani come i C.S.I.

L’emozione più bella che avete provato, musicalmente parlando?

Di emozioni ce ne sono state tante. Qualche anno fa ci siamo trovati a dividere il palco con gli Almamegretta, l’estate scorsa con i Marta sui Tubi. Ma le emozioni più grandi, quelle che ti danno la giusta dose di adrenalina, non sono queste, ma il fatto di trovarsi nel locale dove si è suonato la sera prima e vedere persone - anche estranee - con la chitarra classica a cercare il giro di accordi di un tuo pezzo; o vedere chilometri di auto che litigano per un parcheggio perché in quel locale stanno per esibirsi i Cybersadic! Si, sono queste le piccole grandi emozioni…

Vi sentite dei “maledetti” della musica?

Proviamo innanzitutto a dare una definizione della parola “maledetto”: è un artista (non solo musicista) che rigetta alcuni valori della società, conduce uno stile di vita provocatorio, asociale e autodistruttivo e - in generale - muore giovane ancor prima che al suo genio venga riconosciuto il suo giusto valore. Perciò, noi non ci sentiamo dei “maledetti”. O almeno non del tutto. Noi vogliamo far divertire la gente, facendola anche pensare un po’. Fino ad ora non siamo mai morti!!

Come saprete, FutuRadio Web trasmette e promuove solo musica copyleft o in licenza Creative Commons. Sulla base della vostra esperienza, quali possono essere i vantaggi e gli eventuali svantaggi per un artista che intende produrre musica libera?

Il vantaggio principale è che un artista può confrontarsi liberamente e alla pari con altri che condividono la stessa identica passione. Si può produrre musica che, a certi livelli, si suona anche in una comune camera da letto. Una sorta di “democrazia mediatica”. Lo svantaggio, e ci permettiamo di citare il regista Paolo Sorrentino, è racchiuso in questa frase: "nella democrazia contano cani e porci".

Abbiamo già ricordato il live del 31 dicembre a Roma. Avete altri concerti in programma?

Siamo impegnati in alcune date in Campania nei mesi di dicembre e gennaio. Gli appassionati e i fan e tutti quelli che vogliono ascoltarci per la prima volta troveranno tutte le informazioni nella nostra pagina di MySpace (www.myspace.com/cybersadix). E rinnoviamo l’appello agli amici romani per il concerto dello Spazio Ebbro, vi aspettiamo numerosi


I Cybersadic sono in rotazione su FutuRadio Web

E. P.
03/12/09


3 commenti

  1. DjBizio Says:
  2. Stay Tuned!!!

     
  3. Domenico Says:
  4. Grandi!

     
  5. Anonimo Says:
  6. Un pochetto montati, eh?

     

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